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Nella settimana più densa di avvenimenti nella politica nazionale, nella quale si profila un rapido cambio del Presidente del Consiglio, nel comprensorio sorano invece come ormai da molto tempo, con regolarità e senza stupore generale, si assiste e si tollera il solito via vai di autorità politiche.

Dalle celebri e spettacolari visite al nosocomio sorano della ex Presidente di Regione, Renata Polverini, che in piena emergenza benediva il modello Sora (?!), sottraendo però a causa della sua visita mezzi e uomini all’emergenza; passando per il Ministro Lorenzin, anch’essa occupata a rassicurare sulla presunta scure che dovrebbe colpire ancora una volta la sciagurata struttura sorana.

Infine, l’inaugurazione del centro servizi Leonardo, che ha ospitato la “strana coppia” Zingaretti, punta di diamante dei Democratici di sinistra, affiancato da Cippitelli, ex (?!) esponente del centrodestra locale, folgorato sulla via di Damasco nel febbraio scorso.

Sembrerebbe, ma nella realtà non è, che questa Città fosse oggetto di attenzioni “particolari” dei vari livelli di governo: invece, il bilancio è a saldi negativi e lo sfondo sociale a tinte scurissime Ne è una riprova tangibile e senza possibilità di appello, il recente accordo di programma presentato al Mise, contenente interventi per 91 milioni di euro (61 di competenza regionale), le cui risorse dovrebbero essere distribuite ai 31 Comuni dell’area industriale di Frosinone – Anagni – Fiuggi.

Orbene, ancora una volta uno schiaffo in pieno volto al territorio, l’ennesima occasione-speranza di rilancio persa, la prova incontrovertibile di debolezza non solo politica, ma di forma mentis, della popolazione e di una parte del ceto politico locale.

Puntualmente ad ogni tornata elettorale la Città è attraversata in lungo e in largo, da menestrelli pronti a dispensare le promesse più varie e mirabolanti, accompagnate sempre dai soliti mantra di rilancio e occupazione.

 A intervalli regolari, la città di Vittorio de Sica si trasforma in un set cinematografico. In questo set però non si gira un film, ma si gioca, senza rispetto e con superficialità con il destino di chi il territorio lo abita, colpevole o complice di non selezionare chi sappia “sponsorizzarli” ai piani alti e/o rappresentarli adeguatamente.

Al prossimo ciak…

 


images (1)Se dovessimo misurare la qualità della vita urbana della Città di Sora utilizzando uno dei parametri più comuni nelle statistiche, quello della “mobilità sostenibile”, il verdetto sarebbe implacabile e negativo.

A riguardo giova infatti ricordare che con l’espressione “mobilità sostenibile” si suole indicare l’esigenza avvertita come preminente dai cittadini di avere un sistema di mobilità urbana “integrato” che permetta ad ognuno l’esercizio del proprio diritto alla mobilità, con una drastica riduzione delle emissioni inquinanti atmosferiche e acustiche, mediante un complesso e articolato sistema che faccia perno sul bike sharing e sui mezzi pubblici, tale da decongestionare il traffico e offrire un’immagine migliore della città, rendendola più vivibile.

Ebbene, nonostante la nostra città sia prevalentemente pianeggiante e presenti ottime possibilità di implementare in tempi rapidi e con efficacia un sistema di bike sharing, non si rinviene alcuna volontà politica concreta di andare in tale direzione.

Tuttavia, con delibera del 23 gennaio del 2013, la Giunta del comune di Sora ha deliberato di dare inizio a lavori di rifacimento parziale, abbattimento delle barriere architettoniche e implementazione di un tratto di pista ciclabile in una porzione di strada che interessa il Lungoliri Mazzini nello specifico, Ponte di Napoli e Tazio Nuvolari per un Importo di euro 146.900,00.

Una buona notizia per la disastrata mobilità del sorano,  forse una speranza per il futuro: sicuramente però sono interventi non sufficienti a garantire una mobilità veramente sostenibile.

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Eppure un tentativo di introdurre tale modello fu iniziato con la precedente amministrazione Casinelli, che avvalendosi della collaborazione del Comune di Ferrara, progettò un ambizioso sistema integrato di trasporto nel quale il bike sharing doveva essere l’elemento di punta.

Ormai perfino in comuni limitrofi con una morfologia urbana molto frastagliata, come il capoluogo di provincia Frosinone, le amministrazioni hanno con coraggio scelto tale opzione.

I vantaggi e le ricadute pratiche sarebbero notevoli, dal decongestionamento del traffico, a un migliore e più civile decoro urbano, all’immagine della città più dinamica e moderna.

Quando la città di Sora si doterà di una mobilità sostenibile?